AIFA sotto inchiesta ed il mistero dei farmaci bloccati

AIFA, durante la trasmissione del 5 ottobre, FUORI DAL CORO ha rivelato in esclusiva che la Corte Dei Conti ha aperto un’inchiesta su AIFA, la nostra agenzia del farmaco: l’accusa è presunto danno erariale, e si parla di scelta pubblica non ponderata.

Nel mirino  della magistratura contabile, la scelta dell’AIFA di rifiutare 10.000 dosi di farmaci monoclonali gratis, decisione presa nella riunione del 29 ottobre 2020 come FUORI DAL CORO aveva già rivelato alcuni mesi fa.

Perché si è detto no ad avere gratis ad ottobre ciò che poi a marzo si è dovuto acquistare? Una domanda che FDC si era posta da tempo e che ha sollevato dubbi anche all’interno dell’Agenzia. Era inevitabile che si aprisse un’ istruttoria su un fatto del genere.

Inchiesta Corte dei Conti, AIFA - Magrini.

La corte dei conti vuole inoltre capire perché l’AIFA non abbia mai collaborato a rendere pubblico il verbale della riunione del 29 ottobre 2020, nonostante già il Tar del Lazio, su istanza, le avesse ordinato di rendere pubblici i documenti di quell’incontro.

E’ inammissibile che la la Pubblica Amministrazione, non possa avere un verbale di un’incontro ufficiale, dice l’avvocato Erich Grimaldi, fondatore del gruppo Facebook, #terapiadomiciliare COVID-19.

Francesco Broccolo Professore di Microbiologia all’università Bicocca di Milano

Perché sono state rifiutate quelle dosi e chi ha detto di no?

Francesco Broccolo, Professore di Microbiologia all’università Bicocca di Milano commenta:  “avremmo probabilmente risparmiato molti ospedalizzati e soprattutto molti morti”.

Nicola Magrini, Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco,  adesso dovrà spiegare cosa successe durante quella riunione, la Corte Dei Conti infatti ha chiesto al dirigente dell’AIFA, di fornire il verbale dell’incontro con la casa farmaceutica Eli Lilly.

“ Se queste 10 mila dosi veramente sono state rifiutate, sarà un bel problema per tutti”

dice l’avvocato Grimaldi

Dalle carte dell’inchiesta emerge il perché sia stato detto no, ad un farmaco che avrebbe potuto guarire migliaia di persone, dove stanno le ragioni di una scelta da cui tutto il sistema sanitario nazionale ne avrebbe potuto trovare giovamento?

Claudia Disi, la prima guarita da COVID19, in Italia

 “Io sono guarita con questo farmaco”

“sono guarita dopo due mesi che stavo male”

dice Claudia Disi, la prima guarita da Covid-19 in Italia,

Gli anticorpi monoclonali  hanno sempre dimostrato di essere una terapia efficace contro il COVID, come del resto la stessa AIFA ha ammesso, autorizzandone l’uso in un secondo momento.

l’avvocato Erich Grimaldi, fondatore del gruppo Facebook

Si poteva salvare una persona o 10 mila

dichiara l’avvocato Erich Grimaldi, fondatore del gruppo Facebook, #terapiadomiciliare COVID19 

Terapia domiciliare C-19 è formata sa un gruppo di cittadini e medici che si è mobilitato su facebook già dal febbraio 2020, per chiedere la terapia domiciliare tempestiva del covid19 in ogni regione.

E pensare che l’agenzia del farmaco inizialmente aveva addirittura negato di aver ricevuto l’offerta gratuita dall’azienda farmaceutica.

Cosa c’è da nascondere ?

“gli anticorpi monoclonali che abbiamo autorizzato sono stati autorizzati con immenso ritardo, e probabilmente se non ci fosse stato il professor Giorgio Palù, Presidente del consiglio di amministrazione, non li avremmo neppure autorizzati”, dichiara un’altro dirigente AIFA.

Poche settimane fa, la redazione di FDC, aveva avuto conferma che tra i vertici dell’Agenzia del Farmaco, le posizioni fossero diverse.

Nicola Magrini durante i mesi più duri delL’inverno scorso affermava con forza che l’approvazione dei monoclonali non era  assolutamente in ritardo, nonostante la mole di dati pubblicati, 

Secondo Magrini non era tardi ma alla Corte Dei Conti hanno deciso di aprire un’inchiesta ipotizzando una scelta pubblica non ponderata…

Perché non è stata accettata quell’offerta? Perché si è negata anche la sua esistenza e perché il verbale di quella riunione resta segreto?

Domande tutte queste, che la redazione di Fuori Dal Coro, avrebbe voluto e che vorrebbe ancora porre, al direttore generale dell’AIFA, ci abbiamo provato, dicono, ma non abbiamo mai ricevuto una risposta.

Mario Giordano

Tommaso Mattei 

Fuori Dal Coro

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