Emergenza COVID-19 Isole Canarie aggiornamento situazione Spagna

Emergenza COVID-19, il Ministero della Salute del governo delle Isole Canarie ha registrato un totale di 1.918 casi confermati di coronavirus COVID-19 dallo scorso 31 gennaio, ovvero 31 in più rispetto a ieri, quando erano stati contati 1.887 casi.

L’ultimo rapporto, con i dati aggiornati fino alle 20:00 di questo sabato confermano che i casi di guarigione sono 447 ovvero 15 in più mentre il numero di decessi resta fermo a 95, senza alcuna variazione rispetto all’ultima statistica di questo venerdì alle 20:00.

In tutto il periodo, oltre 745 persone hanno richiesto il ricovero, di cui almeno 144 hanno avuto bisogno di cure in terapia intensiva.

D’a tenere in considerazione che, il personale medico sanitario positivo al COVID-19 risulta di circa 394 casi confermati, che rappresenta il 21% del totale dei positivi accumulati nell’arcipelago.

Per quanto riguarda le 95 persone decedute, 63 si contano a Tenerife, 3 a La Palma, 27 a Gran Canaria e 3 a Lanzarote. La fascia di età maggiormente interessata continua ad essere quella degli anziani tra gli  80 e 90 anni.

Il Ministero della sanità, in coordinamento con quello dei diritti sociali, mantiene uno speciale monitoraggio nelle case di cura della comunità autonoma dove dall’inizio dell’emergenza COVID-19, sono stati registrati 8 decessi in tre centri di Tenerife, cinque a Teguise, uno a Puerto de la Cruz e l’altro a Fasnia.

A questo proposito, 96 persone positive per COVID-19 sono state registrate tra residenti e lavoratori nei centri per anziani.

Emergenza Coronavirus: indicazioni delle Autorità spagnole ed italiane

In riferimento all’emergenza COVID-19 (Coronavirus), si prega di attenersi scrupolosamente alle indicazioni pubblicate – e costantemente aggiornate – dalle Autorità italiane e spagnole in materia.

Per assistenza, l’Ambasciata è raggiungibile attraverso l’indirizzo e-mail dedicato: madrid.coronavirus@esteri.it .

Sono attivi i seguenti numeri dedicati:

Giorni feriali: +34.608914128 (ore 9-16); +34.650419164 (ore 9-16); +34.608664867 (ore 9-16); +34.618110632 (ore 13-20); +34.639484118 (ore 13-20); +34.638400205 (ore 14.30-20).

Fine settimana e festivi: +34.639484118 (ore 9-16); +34.618110632 (ore 13-20); +34.650419164 (ore 13-20).

Chi si trova in Catalogna, Baleari, Valencia, Aragona e Murcia e avesse bisogno di assistenza per l’emergenza COVID-19 può rivolgersi al Consolato Generale di Barcellona.

Emergenza COVID-19 SITUAZIONE MOBILITÀ

• Le Autorità spagnole ed italiane sconsigliano di viaggiare in questo periodo, se non per ragioni di lavoro, salute o urgenza assoluta, da autocertificare sotto la propria responsabilità. In Spagna i collegamenti interni sono fortemente limitati: possono comunque utilizzarli coloro che hanno necessità di rientrare presso il proprio domicilio. 

• Per quanto riguarda le connessioni aeree, si segnala che a seguito delle richieste ricevute da numerosi connazionali che si trovano nelle aree di Valencia, Alicante e Murcia, in coordinamento con Unità di Crisi, Ambasciata e Consolato Generale a Barcellona, la compagnia aerea Neos ha attivato per il 12 aprile un nuovo volo speciale sulla rotta Valencia-Roma Fiumicino-Milano Malpensa (partenza ore 15.50). 

In aggiunta, un nuovo volo Neos è in via di attivazione per il 17 aprile sulla rotta Malaga-Valencia-Milano Malpensa. Per prenotazioni si prega di monitorare periodicamente il sito internet della compagnia

• Si segnala inoltre che Alitalia sta attivando per il 17 aprile un nuovo volo diretto Madrid-Roma Fiumicino. Per aggiornamenti si consiglia di monitorare periodicamente il sito internet della compagnia aerea.

• In alternativa ai voli da Madrid e Valencia, chi ha urgente necessità di raggiungere l’Italia può farlo ancora attraverso scali aerei in altre città europee (si segnalano, tra le altre, Francoforte, Monaco, Parigi, Londra) consultando le principali compagnie aeree.

• Per quanto concerne le Canarie, si informa che la compagnia Neos, d’intesa con l’Unità di Crisi della Farnesina e l’Ambasciata d’Italia a Madrid, sta attivando un nuovo volo da Tenerife e Gran Canaria per venerdì 17 aprile. Per prenotazioni si prega di monitorare periodicamente il sito internet della compagnia

• In alternativa ai voli Neos, chi ha urgente necessità di rientrare in Italia dalle Canarie è pregato di consultare i siti internet delle compagnie aeree che ancora operano regolarmente dall’area e quelli degli aeroporti (Tenerife NordTenerife SudGran CanariaFuerteventuraLanzarote) al fine di verificare la possibilità di rientrare in Italia attraverso scali in altre città europee.

• A soli fini statistici, chi si trovasse nella situazione di dover rientrare urgentemente in Italia dalle isole Canarie è invitato a compilare questa scheda.

• Per quanto riguarda i collegamenti marittimi, si segnala che per i cittadini che hanno urgenza assoluta di rientrare in Italia ai sensi dell’ultimo DPCM, la compagnia Grandi Navi Veloci ha messo a disposizione la partenza del 16 aprile (ore 9.00) da Barcellona a Genova. Per prenotazioni: contact center +39.0102094591; per informazioni +34.627964891.

• Restano attivi i collegamenti via terra, fino ad eventuali diverse indicazioni delle Autorità competenti: anche in questo caso si consiglia di contattare i fornitori di tali servizi, come RenfeRenfe-SNCF e Alsa

Per chi optasse di rientrare in Italia via terra, si consiglia di visitare le pagine del Consolato italiano a Barcellona e dell’Ambasciata italiana a Parigi in relazione alle limitazioni alla mobilità lì disposte e per scaricare i relativi modelli di autocertificazione.

• Si rammenta che – in forza dell’ultimo DPCM 10 aprile 2020, dell’Ordinanza del Ministro della Salute di concerto con il Ministro dei Trasporti del 28 marzo 2020 e del Decreto del Ministero dei Trasporti e del Ministero della Salute n. 145 del 3 aprile 2020 

– il rientro in Italia di un cittadino italiano temporaneamente all’estero o di uno straniero residente in Italia è possibile solo se trattasi di un’urgenza assoluta

È quindi, per esempio, consentito il rientro dei cittadini italiani o degli stranieri residenti in Italia che si trovano all’estero in via temporanea (per turismo, affari o altro). 

È ugualmente consentito il rientro in Italia dei cittadini italiani costretti a lasciare definitivamente il Paese estero dove lavoravano o studiavano (perché, ad esempio, sono stati licenziati, hanno perso la casa, il loro corso di studi è stato definitivamente interrotto). Una volta entrati nel territorio nazionale, gli interessati dovranno raggiungere la propria casa nel minore tempo possibile.

Tutte le persone che entrano in Italia, anche se asintomatiche rispetto al COVID-19, sono obbligate all’autoisolamento per i 14 giorni successivi al ritorno, con l’eccezione di coloro i quali transitino o sostino in Italia per comprovate esigenze lavorative per un tempo non superiore alle 72 ore. 

Emergenza COVID-19: tutti quelli che entrano dall’estero, anche con mezzi privati, devono avvisare l’Azienda sanitaria locale competente per territorio.

• Si ricorda inoltre che il vettore di viaggio è responsabilizzato: l’autocertificazione sui motivi del rientro dall’estero (link al modulo) va consegnata anche all’imbarco e deve contenere i motivi del viaggio in modo dettagliato (salute, lavoro, necessità assoluta), l’indicazione del luogo dove si trascorreranno i successivi 14 giorni di isolamento, il mezzo proprio o privato con cui tale luogo sarà raggiunto e un recapito telefonico anche mobile.

• Coloro che intraprendono spostamenti verso luoghi lontani dal loro luogo di stabile dimora (come, per esempio, viaggi in Italia di cittadini italiani stabilmente residenti all’estero, o di stranieri parimenti residenti all’estero) devono essere pronti, in caso di controlli di polizia, a dimostrare in modo particolarmente circostanziato l’effettiva necessità ed indifferibilità del loro viaggio. 

Al riguardo, sono fondamentali le autocertificazioni che i diretti interessati, italiani e stranieri, devono presentare per qualsiasi spostamento, a cominciare dalla partenza per il nostro Paese (ad esempio all’imbarco in aereo o nel traghetto), successivamente alle autorità di frontiera e, via via, in ognuno dei numerosi controlli effettuati dalle forze dell’ordine sul territorio nazionale. 

Le autocertificazioni sono oggetto di controlli incrociati e, laddove risultassero false o incongruenti, possono portare a sanzioni amministrative pecuniarie o, in certi casi, anche penali.

• Ulteriori approfondimenti per emergenza COVID-19 sono disponibili a questa pagina del Ministero degli Esteri.

Emergenza COVID-19 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI SPAGNOLI

• In data 10 marzo 2020, le Autorità spagnole hanno deciso la sospensione dei voli diretti dall’Italia alla Spagna, a partire dall’11 marzo. Si invitano i possessori di biglietti a rivolgersi alle rispettive compagnie aeree, chiedendo la conversione su tratte alternative. In caso negativo occorrerà verificare la disponibilità di altre compagnie aeree.

• In data 13 marzo, le Autorità spagnole hanno sospeso l’entrata nei porti spagnoli di navi passeggeri provenienti dall’Italia e di navi da crociera provenienti da qualunque porto (qui il provvedimento). Ai sensi di tale disposizione e di quelle italiane attualmente in vigore, non è tuttavia vietato l’imbarco di passeggeri dalla Spagna verso l’Italia.

• In data 14 marzo 2020, il Governo spagnolo ha decretato lo stato di allerta in tutto il territorio nazionale. Sulla base di tale provvedimento, convertito in legge dal Parlamento ed esteso fino al 25 aprile incluso, sono tra l’altro limitati i movimenti delle persone, permettendo la circolazione solo per questioni indifferibili come l’acquisto di alimenti e farmaci, il raggiungimento del posto di lavoro, cause di forza maggiore. È permesso spostarsi “per raggiungere il proprio luogo di residenza abituale”. L’esecutivo non ha escluso una nuova estensione dello stato d’allerta fino a metà di maggio.

• Dal 30 marzo al 9 aprile è stata decretata la sospensione di tutte le attività economiche, ad eccezione di quelle considerate essenziali (qui il decreto).

• In data 16 marzo, il Governo spagnolo ha reintrodotto i controlli alle frontiere terrestri spagnole. Sulla base di tale misura, è consentito l’ingresso in Spagna solo ai cittadini spagnoli, ai residenti in Spagna, ai lavoratori transfrontalieri e alle persone con documentate cause di forza maggiore. Ciò non impedisce ai cittadini italiani che avessero necessità urgenti di far rientro al proprio luogo di residenza in Italia. In data 10 aprile, la misura è stata estesa fino al 25 aprile incluso.

• In data 19 marzo, il Governo ha ordinato la chiusura delle strutture alberghiere in tutto il Paese, da realizzarsi nel momento in cui le stesse strutture non abbiano più clienti e comunque, in ogni caso, entro sette giorni dalla pubblicazione del provvedimento, cioè entro il 26 marzo. Potranno restare aperti al pubblico ma non accettare nuovi clienti gli appartamenti turistici e, in generale, le strutture turistiche di lunga durata (case e appartamenti affittati per l’intera stagione).

• Forti restrizioni al traffico aereo da e per le Canarie sono in vigore dal 19 marzo.

• Sul fronte delle restrizioni all’ingresso nel Paesea partire dal 23 marzo, per quanto riguarda tanto i cittadini UE che quelli di Paesi terzi, e fatta eccezione per i residenti in Spagna o in transito verso altri Paesi UE +, possono entrare in Spagna solo:

1) lavoratori transfrontalieri; 2) personale sanitario o di assistenza ad anziani che si dirigono al luogo di svolgimento delle rispettive attività; 3) personale addetto al trasporto merci, anche via aerea; 4) personale diplomatico, consolare, di organizzazioni internazionali, militari e membri di organizzazioni umanitarie, nei limiti dell’esercizio delle loro funzioni; 5) persone con motivi famigliari imperativi e documentati; 6) persone con motivi di forza maggiore o in situazione di necessità documentata o con motivi umanitari. Sono altresì chiuse in via temporanea ma senza eccezioni le frontiere di Ceuta e Melilla.

COVID-19 SITUAZIONE IN SPAGNA

• Per quanto concerne la situazione emergenza COVID-19 in Spagna, il rischio si considera “alto”. Le aree in cui si è registrato il maggior aumento di casi sono Madrid, Catalogna e Paesi Baschi, in costante aggiornamento a questa pagina

Per far fronte a tale situazione, il Governo ha decretato in data 14 marzo 2020 “lo stato di allerta” in tutto il Paese ed ha sospeso le attività economiche non essenziali fino al 9 aprile.

In virtu’ dello “stato di allerta”, convertito in legge dal Parlamento ed esteso fino al 25 aprile incluso, sono stati limitati tra l’altro gli spostamenti delle persone, possibili solo in alcuni casi stabiliti: a) per l’acquisito di alimenti, farmaci e beni di prima necessità; b) per recarsi presso strutture sanitarie; c) per recarsi al luogo di lavoro (qualora rientrante tra le categorie economiche essenziali) e fare rientro a casa; d) per tornare al luogo di residenza abituale; e) per assistere anziani, minori, disabili o persone vulnerabili; f) per recarsi presso enti bancari o assicurativi; g) per cause di forza maggiore o situazioni di necessità; h) qualunque altra attività di analoga natura, da realizzarsi ad ogni modo individualmente, a meno che non si accompagni una persona disabile o ci sia un valido motivo.

• In virtù dello “stato di allerta”, che il Governo non ha escluso dover estendere fino a metà maggio, sono stati ridotti i trasporti stradali, ferroviari, aerei e marittimi nella misura del 50%. Restano chiusi tutti i centri educativi di ogni ordine e grado, ristoranti, cinema, teatri. Proibite le manifestazioni popolari. Restano aperti gli esercizi per l’acquisito di beni di prima necessità, farmaci, stampa, corrispondenza, combustibili, materiali tecnologici, commercio telefonico e lavanderie, purché facciano rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro.

Le competenze delle Regioni (Comunità Autonome) sono state ridotte e poste sotto lo stretto coordinamento dell’esecutivo nazionale. 

• Le restrizioni alla libera circolazione terrestre limitano, a partire dal 17 marzo, l’ingresso in territorio spagnolo solo a: cittadini spagnoli; residenti in Spagna; lavoratori transfrontalieri; persone con documentate cause di forza maggiore e non differibili necessità. Sono esclusi dalla disposizione in parola il personale diplomatico e consolare accreditato in Spagna e i funzionari delle organizzazioni internazionali con sede in Spagna. La circolazione delle merci continuerà ad essere permessa senza restrizioni.

• La chiusura di tutti gli alberghi ed hotel è in vigore dal 26 marzo. Coloro che non hanno potuto fare rientro presso il proprio luogo di domicilio/residenza e sono in situazione di emergenza, possono fare riferimento alle strutture elencate in questo provvedimento che resteranno aperte durante lo stato di allerta.

• I protocolli ufficiali del Ministero della Salute spagnolo sono disponibili a questa pagina

• Una serie di domande e risposte sul coronavirus è disponibile a questo link

• Aggiornamenti generali sulla situazione in Spagna sono consultabili a questo link

Emergenza Coronavirus SITUAZIONE IN ITALIA

• Per quanto riguarda l’Italia, è stato firmato in data 10 aprile un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con cui vengono prorogate fino al 3 maggio le misure restrittive sin qui adottate per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

• In virtù di tale ultimo DPCM sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. È vietato a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi in un Comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta anche vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale comprese le seconde case utilizzate per vacanza. È inoltre vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico così come l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Sono stati inoltre sospesi gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura.

• Sono inoltre sospese, tra l’altro, le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, cartolerie, librerie e negozi di vestiti per bambini e neonati; sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Sono altresì sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate negli allegati al DPCM del 10 aprile.

• È fatto inoltre divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza oppure per motivi di salute. I motivi di lavoro, necessità o salute possono essere autocertificati, come previsto dalla normativa vigente a questo link il modulo di autodichiarazione per gli spostamenti.

• È raccomandato di mantenere sempre la distanza di almeno un metro dalle altre persone (“distanziamento sociale”). In parallelo, sono stati adottati provvedimenti per il potenziamento del sistema sanitario nazionale, con particolare riferimento alla terapia intensiva.

• In relazione agli ultimi DPCM, si precisa che le limitazioni introdotte non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dall’Italia per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.

• Si precisa altresì che le merci possono entrare ed uscire dall’Italia. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

• Tutte le misure e loro aggiornamenti sono disponibili sul sito della Protezione civile, a questa pagina.

• Le Regioni italiane per l’emergenza COVID-19, hanno attivato numeri dedicati per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia.

• Ulteriori informazioni aggiornate in tempo reale su chi viaggia da e per l’Italia sono disponibili sul sito “Viaggiare Sicuri” della Farnesina, dove è anche pubblicato un focus speciale sul coronavirus.

• Emergenza COVID-19 – Consigli e protocolli ufficiali italiani sono disponibili a questa pagina del Ministero della Salute. Sulle misure di prevenzione contro il contagio da coronavirus si veda questa pagina.

(Aggiornato l’11 aprile 2020, h. 21.00) Ambasciata d’Italia Madrid

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